La Bellezza Senza Tempo Di Stampe Antiche Giapponesi

Le stampe antiche giapponesi sono opere d’arte che, anche a distanza di secoli, riescono ancora a catturare l’attenzione dei visitatori dei musei di tutto il mondo. Grazie alla loro bellezza senza tempo, queste stampe hanno influenzato artisti, designer e collezionisti per generazioni.

Origine delle stampe antiche giapponesi

Le stampe giapponesi, anche dette “ukiyo-e”, erano prodotte a partire dal XVII secolo e raggiunsero il loro apice nel periodo Edo (1603-1867). In quel momento storico, il Giappone era un paese chiuso al mondo esterno e la produzione di dipinti, principalmente di arte religiosa, era riservata ad una ristretta élite. Le stampe giapponesi invece erano prodotte in grande quantità per un pubblico di massa e rappresentavano la vita quotidiana del popolo giapponese: cortigiane, attori, paesaggi, animali e fiori.

Le stampe giapponesi erano ottenute tramite la tecnica della xilografia. La gouges veniva utilizzata per intagliare la figura su un pezzo di legno, che poi veniva esteso con l’inchiostro e stampato su carta a mano. Grazie alla capacità di riprodurre immagini nitide e brillanti in grandi quantità, il processo di stampa divenne estremamente popolare tra la gente comune.

I principali maggiori autori di stampe antiche giapponesi

Tra i maggiori autori di stampe antiche giapponesi, spiccano Hokusai e Hiroshige. Hokusai, noto per la serie di opere “36 vedute del Monte Fuji”, è famoso per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi naturali e le scene di vita quotidiana giapponese. Hiroshige è invece conosciuto per la sua serie “Le 53 stazioni della Tokaido”, che rappresentavano le tappe del viaggio tra Tokyo e Kyoto.

stampe antiche giapponesi come fonte di ispirazione per l’arte occidentale

La bellezza delle stampe antiche giapponesi ha influenzato anche l’arte occidentale. Nel periodo in cui il Giappone si aprì al mondo e le stampe giapponesi divennero più accessibili, artisti come Monet e Van Gogh rimasero colpiti dalla loro straordinaria bellezza. Nel 1888, Van Gogh acquistò più di 600 stampe giapponesi, le quali lo ispirarono a creare opere che si distinguevano per il loro stile colorato e decorativo. Monet invece riconobbe l’influenza delle stampe giapponesi sulle sue opere relative a metà del 1800.

Collezionismo di stampe antiche giapponesi

Le stampe antiche giapponesi sono altamente collezionabili e vendute per cifre elevate in aste e gallerie d’arte di tutto il mondo. Tuttavia, la crescente domanda ha portato alla creazione di falsi e copie, quindi è importante valutare l’autenticità di una stampa prima di acquistarla.

Inoltre, mentre le stampe giapponesi sono state prodotte in grandi quantità nel periodo Edo, molte di queste sono andate perdute nel corso del tempo a causa della fragilità della carta e dei danni causati da disastri naturali come terremoti e alluvioni. Le stampe antiche giapponesi sopravvissute e conservate in condizioni impeccabili sono dunque estremamente apprezzate.

Esposizioni di stampe antiche giapponesi

Sebbene le stampe antiche giapponesi siano spesso esposte nei musei, raramente se ne vedono tantissime in un’unica mostra. La mostra “Hokusai:Hokusai’s Bucheri: from the Arthur R. Miller Collection” tenutasi al Pratt Institute di New York nel 2016, è stata un´ eccezione, con una collezione di quasi 90 stampe di Hokusai esposte.

Nel 2018, Tokyo ha ospitato “Ukiyo-e: il mondo che scorre”, una grande mostra di stampe giapponesi della Fondazione Cariplo. L’esposizione ha raccolto più di 600 opere provenienti dalla collezione di Henry D. Smith II, uno dei maggiori collezionisti di stampe giapponesi in Occidente.

In sintesi, le stampe antiche giapponesi rappresentano uno dei maggiori tesori artistici dell’Oriente. Grazie alla loro bellezza senza tempo e alla loro grande influenza sull’arte occidentale, queste opere d’arte continueranno ad affascinare e ispirare le prossime generazioni di artisti e collezionisti.

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